lunedì, novembre 28, 2005

web writing, dalla A alla Z

Abstract
L'abstract, usato nella scrittura aziendale soprattutto nelle relazioni a convegni o negli executive summary, è una componente essenziale della scrittura per il web. Genere di scrittura breve, sintetica e modulare per eccellenza.
L'abstract che segue il titolo di un articolo e ne sintetizza i contenuti è il miglior modo per convincere il lettore a cliccare e ad andare alla pagina successiva.
Secondo una metafora culinaria molto popolare tra i web writer statunitensi, un testo online dovrebbe prevedere "il morso, lo spuntino e il pasto", ovvero il titolo, l'abstract e il testo intero, a seconda della fame e del desiderio di saperne di più da parte del frettoloso lettore della rete.



Brevità
Sul web si legge in maniera più veloce, frammentaria e disordinata che sulla carta. Il lettore va catturato subito, con testi brevi, sintetici e concentrati. In questo senso il lavoro dell'autore diventa una vera e propria corsa contro il tempo (anche se scrivere dei buoni testi brevi può essere un'operazione lunghissima).
Ma scrivere breve non significa necessariamente sacrificare i contenuti o la forza dell'impatto della comunicazione: significa piuttosto concentrare e affinare il testo, così come fanno i maestri della scrittura breve, i pubblicitari e i poeti. In realtà, la brevità alla comunicazione giova quasi sempre. E quando ha bisogno di scrivere di più, il web writer ha comunque a sua
disposizione la grande risorsa dell'ipertesto.



Colore
Ogni pagina web è una creazione multimediale, uno spazio visivo che deve colpire il lettore con dei richiami forti, un'atmosfera, un carattere proprio.
La scrittura visiva del web è fatta anche di colore e il web writer deve saper immaginare, progettare e scrivere un testo colorato, valutando gli impatti e le interazioni tra testo e colore. Contrariamente che sulla carta, sul web il colore è gratis, non occupa memoria e larghezza di banda. Approfittiamone.



Diritto d'autore
Anche se sul web i testi si possono copiare, esportare e riutilizzare con estrema facilità, le leggi sul copyright e il rispetto del lavoro altrui valgono anche qui: tutto è protetto da copyright, a meno che l'autore non inviti esplicitamente a copiare e a diffondere liberamente i suoi testi (sempre però citandolo correttamente, assieme alla fonte).
Copiare, inoltre, non conviene: se è facile copiare, è altrettanto facile scoprire i "furti" e denunciarli presso la propria online community. L'originalità, invece, paga sempre: nel grande calderone di contenuti, così facili da pubblicare, si distingue solo chi ha davvero qualcosa di nuovo e originale da dire.



e-mail
L'e-mail, la prima arrivata e la sorella povera del web, sta vivendo una seconda giovinezza. Leggera, veloce, praticamente gratis, è in grado di arrivare direttamente nella casella di posta del proprio interlocutore. Tanto leggera, veloce e gratis da aver dato vita anche all'odioso fenomeno dello spam.
Usata per le comunicazioni personali e di lavoro, per inviare comunicati stampa, per presentare prodotti, per convincere a visitare un sito web o a leggere le ultime notizie su un giornale online.
Ma ne mandiamo e ne riceviamo ormai talmente tante, da far finire la maggior parte nel cestino senza che vengano nemmeno aperte.
Nonostante l'affermarsi del formato html anche per le e-mail, le parole continuano a essere la risorsa più importante e vanno usate bene: con un oggetto chiaro e invitante, con il nome e il cognome del mittente, con un testo breve che anticipa subito nelle prime righe il messaggio più importante, con un'impaginazione pulita e ariosa, con i link necessari ad andare oltre, con una firma che sia un vero biglietto da visita, con un tono cortese ma più caldo e informale della tradizionale comunicazione epistolare.






FAQ
Insieme a URL, il più famoso acronimo di Internet. Ma oltre a questi due, è bene non andare oltre e fare la massima attenzione ad acronimi e sigle che possono non venir capite dal pubblico planetario del web. RGS, DPF e INPS fuori d'Italia non vogliono dire proprio niente. E in ogni caso, quando si scrive per la rete, gli acronimi vanno sciolti sempre: la "prima volta" e la "prima pagina" non esistono.



Grassetto
Se il grassetto, insieme al colore, mantiene e anzi rafforza la sua funzione di "dare enfasi", gli altri stili del carattere sul web possono cambiare di significato. E' soprattutto il caso del sottolineato, da non usare mai perché si confonde con i link, mentre il corsivo va centellinato perché le sue curve sinuose danno un effetto seghettato di difficile lettura.



Home page
Su una pagina web si può arrivare in tanti modi diversi: attraverso la home page, sì, ma anche con un motore di ricerca, un link da un altro sito. Ma se il lettore vi trova anche solo qualcosa che lo interessa, è sicuro che a un certo momento cliccherà sulla fatidica casetta.
La home page è la porta di ingresso, la vetrina del sito. E' lì che l'autore gioca le sue carte per convincere il navigatore a restare o a proseguire il suo giro altrove. Navigatore che non vuole essere impressionato con una grafica pirotecnica e con effetti speciali, ma sapere subito cosa troverà all'interno attraverso un titolo e un sottotitolo, un indice preciso e chiaro.
Jakob Nielsen ha definito la home page "la proprietà immobiliare più preziosa del mondo", perché è in quel piccolo spazio che tutto il contenuto del sito deve essere promesso e rappresentato.





Ipertesto
Il passaggio dalla scrittura lineare del libro alla scrittura "espansa" e "profonda" dell'ipertesto cambia completamente il modo di pensare, progettare e costruire un testo. Sul web il testo acquista un nuovo senso spaziale rispetto alla carta. E' per questo che un ipertesto, come fa l'architetto con un edificio, lo si progetta e lo si costruisce, ancor prima di scriverlo. Un metodo raccomandabile sempre e per tutti i testi, ma indispensabile quando si scrive per il web.



Link
I link sono l'essenza dell'ipertesto, il meccanismo interno che fa funzionare la macchina comunicativa del sito. Sceglierli e titolarli bene è parte integrante della scrittura online. E perché il meccanismo funzioni bene, un buon link dovrebbe:
1) anticipare le aspettative del lettore e accompagnarlo nel suo percorso; 2) essere molto specifico, ovvero linkare non a una home page, ma a una pagina precisa; 3) avere un titolo che sia un vero concentrato di contenuto e che invogli il lettore a cliccare.
E' ciò che George Landow ha chiamato la "retorica della partenza e dell'arrivo": il testo del link dovrebbe annunciare con chiarezza dove stiamo andando e, una volta arrivati, dovremmo trovare esattamente ciò che ci era stato annunciato.



Microcontent
Sulla grande rete, i piccoli testi contano molto. Sono essenziali per attirare il lettore, per orientarlo, ma anche per farsi leggere e addirittura trovare.
Il famoso guru Jakob Nielsen chiama i piccoli testi "microcontent" e con questo termine indica i titoli, i sottotitoli, i link, le voci di indice di una pagina web, i metatag, gli alt text delle immagini, cioè tutte quelle "perle di chiarezza" di 50 caratteri al massimo che devono contenere e spiegare al lettore il "macrocontent" di intere pagine e quindi attrarlo e guidarlo all'interno di un sito. Scrivere microcontent che siano veri concentrati di contenuto è una delle sfide più difficili per il talento editoriale dello scrittore online.



Nicchia
Su Internet si può pubblicare tutto, senza tipografia, senza soldi, ed entro ragionevoli limiti anche senza censura. Ma la rete è il regno dei contenuti di nicchia: quelli che per le case editrici non vale la pena di pubblicare perché non hanno mercato, quelli che hanno pochi ma tenaci appassionati in tutto il mondo, quelli specialistici che vanno aggiornati in continuazione.



Orientamento
In quell'infinito ipertesto che è il world wide web non c'è un prima, né un dopo, perché è il lettore che decide liberamente il suo percorso. Parole come "avanti" e "indietro" non hanno quindi senso. Ne ha molto, invece, usare le parole per fare in modo che il navigatore non si perda, dotando le pagine di piccole e preziose bussole di navigazione: il titolo del sito o il logo, la mappa con le sezioni principali, il ritorno alla home, la data dell'ultimo aggiornamento.



Punteggiatura
La punteggiatura - lo insegnano i grandi scrittori - è parte integrante dello stile e quindi ogni regola è fatta per essere infranta.
Però sul web, con la sua scrittura sintetica e i suoi spazi ristretti, qualche indicazione cui attenersi può essere utile.
Punto fermo: da utilizzare al massimo, aiuta a semplificare la sintassi, impone una pausa salutare agli occhi e ai pensieri.
Punto e virgola: da usare con contagocce, chiude e non chiude i periodi.
Punto interrogativo: da centellinare, lo stile del web non ama le domande retoriche.
Punto esclamativo: ce ne sono fin troppi, ognuno equivale a un grido.
Due punti: assolutamente da recuperare, perché aprono le frasi con dolcezza e senza fatica, contribuendo non poco alla "leggerezza" dello stile.



Quindi
Attenzione a questo avverbio, come a tutti gli altri che indicano consequenzialità. Sul web, dove leggiamo al massimo una trentina di righe alla volta nell'angusto spazio di una schermata, dobbiamo tendere verso una scrittura modulare, basata sul paragrafo come unità di misura. Paragrafi autoconsistenti e autonomi l'uno dall'altro. Le vere connessioni, sul web, non sono create dai "quindi", "di conseguenza", "eppure", "perciò", "infatti", ma dai link.





Revisione
Il fatto che sul web i testi si possano correggere in pochi secondi non è un alibi per la sciatteria. Anzi, testi corretti, precisi e privi di refusi depongono a favore della serietà, della credibilità e dell'affidabilità dell'autore e dell'azienda cui appartiene. Quindi, anche nella scrittura online, l'ultima fase del processo è sempre la revisione, meglio se effettuata stampando le pagine, leggendo ad alta voce e munendosi, all'antica, di matita rossa e blu.


Sintassi
Il web e i suoi ritmi veloci vogliono uno stile di scrittura più leggero, una sintassi più semplice e piana, senza troppi incisi e subordinate. Non è difficile. Basta osservare la "legge della vicinanza", ovvero tenere sempre insieme soggetto, verbo e complemento oggetto, senza separarli con inutili incisi. E usare il punto fermo il più possibile: punto e a capo.



Titolo
Microcontent per eccellenza, titoli e sottotitoli delle pagine e dei paragrafi devono essere progettati e scritti come un vero paratesto ("ciò che sta accanto, intorno al testo"), con la funzione di segnalare e far risaltare i contenuti più importanti. All'interno della mappa visiva della pagina web, devono costituire un primo, ma completo livello di lettura, da cogliere con un solo sguardo.



Utente
Chi è l'utente dei testi scritti per il web? Il navigatore? Il lettore? Oppure il clicker, il surfer, l'onliner, come sottolineano più dinamicamente i neologismi anglosassoni? Comunque lo vogliamo chiamare, quello che è certo è che corre, è un impaziente e legge non parola per parola, partendo dalla prima in alto a sinistra, ma "sorvolando" la pagina come un paesaggio visto dall'alto per cogliere, il più rapidamente possibile, se c'è qualcosa che gli interessa davvero.



Verdana
Chiaro e luminoso come il suo nome, che deriva dal verde di Seattle, dove è stato disegnato, è il font più diffuso sul web e il più amato dai web designer.
Non a caso: fa parte del folto gruppo di font appositamente progettati per lo schermo dai Manuzio del 2000.
Infatti sullo schermo è perfetto: i caratteri sono distanziati in maniera regolare e non si toccano mai, il neretto è chiaramente un neretto ma rimane leggibile anche quando le dimensioni sono minime, gli 1 e le I non si confondono mai.



Weblog
L'ultimo nato tra i generi della scrittura online, grazie a software gratuiti e semplicissimi che permettono di creare su un sito un vero diario di bordo, con link arrichiti di notazioni e commenti personali, più un archivio strutturato per date. Ideale per approfondire e commentare temi molto specialistici e di nicchia, viene anche utilizzato dai più giovani come un vero e proprio diario personale, dai giornalisti come complemento più dinamico e interattivo degli articoli, dai gruppi di esperti come luogo virtuale per condividere link e commenti. Anche se tuttora poco usato, è ideale per le intranet.



Zen
L'oriente e le filosofie orientali sono continue fonti di ispirazione per i web designer e i web editor. E se questi ultimi si ispirano agli haiku - poesie giapponesi di sole 17 sillabe - come a esempi di scrittura breve, evocativa e concentrata, chi le pagine web le progetta e le realizza non dimentica mai che il testo sulla pagina deve "respirare" attraverso ampi spazi bianchi, soprattutto ai lati. Nello spazio, il vuoto non è mai vuoto: lo zen insegna.



da: http://www.mestierediscrivere.com/testi/glossarioweb.htm

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